Powered By Blogger

domenica 9 settembre 2012

Ritorno

Torno a scrivere su questo diario dopo più di un anno. Sono sincero, avevo completamente rimosso questo sito e oggi me ne sono nuovamente ricordato.
Ebbene, un po' di cose sono cambiate dall'ultimo post. Principalmente, ho di nuovo un lavoro ma a 750 km da casa e, soprattutto, mia moglie è incinta della mia bambina e quest'ultima cosa è davvero l'unica, attualmente, che dia senso a tutto lo sbattimento.
Ho un lavoro ma continuo a non avere un soldo in tasca. Oggi recrimino più del solito contro questo mondo ingiusto: se volessi recuperare attraverso le mie retribuzioni quanto è stato speso per i miei studi (dai miei...e io non sono stato così veloce) avrei bisogno di qualche decennio. Penso a quei poveracci di calciatori che si lamentano di una decurtazione di stipendio da 12 a 10 milioni l'anno.
E' proprio un mondo ingiusto il nostro. Vogliamo deprimerci? Ma no, non ne vale la pena anzi cerchiamo di recuperare tutto il tempo sottratto a questo anonimo blog pubblicando, per esempio,un po' di roba a caso.

martedì 24 maggio 2011

Limone della costiera

"Le faremo sapere".
Due in due messi possono mettere alla prova il fegato anche dei candidati più scafati e rotti,laddove non batte il sole, per precedenti LE FAREMO SAPERE.
Stavolta ero addirittura arrivato al "Ti faccio sapere" dunque ad un livello di confidenza maggiore, che poggia su una qualche speranza.
Penso che non saprò un beato nulla. E stavolta l'inculata è doppia perchè la pelle dell'orso me l'ero già bella che venduta.
Era già pronta una bottiglia di spumante con relativo biglietto "Afammocc" da inviare allo stronzo ex capo.
Sembrava una resurrezione invece mi resta di mangiare il limone.
Della costiera e senza zucchero.

lunedì 23 maggio 2011

Ooops, I did it again!

Beh, è passato un po' di tempo dalla mia ultima visita (l'ottava) qui.
Quando avrò concluso questa pagina, entrerò come un estraneo nel blog per lo sfizio di portare a 9 il contatore, null'altro. E' una piccola soddisfazione: mi autoprendo per il culo che è cosa molto migliore del farselo fare dagli altri.
Così non ci sono delusioni, rimpianti. Così non stai a rincoglionirti il cervello pensando a cosa hai sbagliato, se hai sbagliato. Così non ti senti ridicolo e maledettamente stupido mentre resti a fissare un telefono che doveva suonare ma non suonerà mai.
Quanto farebbe bene,a volte, sentirsi dire di essere una merda. Se lo si è, al più ci si sentirà scoperti ma, se si possiede un minimo di onestà, si prenderà atto della situazione e ci si passerà su senza troppa fatica; se non lo si è, ci potrebbero essere due reazioni possibili: abbandonarsi alla depressione e al senso di fallimento (che è comunque un progresso, una situazione più definitiva rispetto alla statica attesa) o protestare la propria incontaminatezza, cercando di dimostrare a sè stessi prima che al proprio giudicante di non valere quella misera considerazione. Un piccolo afammocc liberatorio, insomma.
Quello stesso afammocc che avrei voluto regalare a quanti non hanno creduto in me, e sono tanti.
Ma è il mio destino arrivare sempre ad un passo dalla gloria. C'è una maledizione che mi impedisce di essere finalmente felice della mia piccola felicità di poco valore. Insomma, non è che stia a chiedere la luna - come si dice in linguaggio comune- vorrei solo che per una cazzo di volta potessi avere ciò che spero, ecco tutto.
Oggi sto scrivendo per non andar fuori di cervello.E' una di quelle giornate che non sai come portare a termine, che ti annoia portare a termine perchè hai un groviglio nella testa che ti impedisce qualsiasi movimento, ti blocca i muscoli ed il respiro ed è sempre troppo tardi per qualcosa o troppo presto per qualcos'altro. E' la giornata di merda numero n, per n che tende sempre più all'otto rovesciato.
Qualora capitasse un lettore diverso da me su questa pagina web, vorrei pregarlo di lasciarmi il post:"Sei una merda".
Tanto basterebbe a dare un senso positivamente negativo ma definitivo alla giornata.

venerdì 15 aprile 2011

Dichiarazione d'intenti

Stante il titolo del blog e, soprattutto, essendo i testi miei e solo miei, avrò ben il diritto di scrivere ciò che mi pare. Onestamente, poi, non è che mi aspetti orde di affezionati lettori ma è inutile negare che la speranzella esiste perché, diversamente, non starei qui a vergare queste righe.
Di certo, data la mia natura piuttosto introversa, non prevedo di mettermi a raccontare gli affari miei o, comunque, non è questo lo scopo che attribuisco a questo diario.
Tendenzialmente, vorrei parlare degli aspetti inutili dell'esistenza, variando tra temi quali la scelta del miglior copriwater (per dirne una) e qualunquistiche non richieste opinioni sull'attuale quadro politico nazionale e regionale.
Mi piacerebbe, per dirne un'altra, curare una rubrica su strade e autostrade, indire un concorso per stabilire quale sia il paese più brutto dell'hinterland napoletano, portare alla memoria trasmissioni televisive giustamente dimenticate, cantare la gloria del Fiat 132, analizzare il comportamento dei pedoni nell'attraversare la strada, rinovellare antichi trionfi sportivi ed epiche figure di merda, trattare di analisi matematica, discettare della new wave neomelodica. Insomma i temi possono essere tanti, tutti quelli che l'esperienza quotidiana della strada può stimolare.
Non so dove mi condurrà tutto ciò (presumibilmente a niente) ma, si sa, che quello che conta è il viaggio e dunque, piuttosto che rischiare la vita su un'automobile andando "a zonzo come uno stronzo" - per citare gli EELST - è molto meglio vagare con il cervello su questo sito.
Ma forse, prima di iniziare, sarebbe giusto fornire gli elementi base della mia esistenza sì da comprendere l'attenzione su certi aspetti dell'esistenza e non su altri. Ciascuno, infatti, è portatore dell'ambiente in cui cresce da cui eredita idee, opinioni, scelte, insomma le solite cose che si dicono in questi casi.
Nacqui campano laddove la Campania è una mera espressione geografica delimitata da tonnellate di immondizia. Venni alla luce nel 1978 al di là di questo recinto ma amministrativamente ne feci e ne faccio parte pur non essendo mai stata la Campania la terra mia e di buona parte dei miei avi più recenti. Parlo di storia non di immigrazione nel mio luogo natio da luoghi più o meno lontani. E penso ciò da ben prima che i buffoni amministratori della mia provincia esponessero i loro progetti secessionistici. Che poi l'agro nocerino possa considerarsi qualcosa d'altro rispetto all'area napoletana è un'opinione almeno discutibile, ma questa è un'altra storia.
A Napoli, però, ho studiato e sono diventato ingegnere magistrale non solo e non tanto nel senso che possiedo una laurea del vecchio ordinamento (da quel punto di vista non mi sento maestro di nulla) ma perchè il mio corso di laurea fu quello ove alberga, nel triste ambito dell'ingegneria, il maggior numero di donne, circostanza da cui deriva la similitudine con l'istituto magistrale. In poche parole divenni l'ennesimo inutile ingegnere gestionale, una fattispecie umana che non s'è ben capito ancora cosa sappia fare nella vita, visto che potenzialmente dovrebbe saper far tutto ma praticamente di preciso e specifico non sa far nulla.
Sempre a Napoli, ove per le circostanze della vita mi trovo infine a vivere, conobbi la meravigliosa donna che divenne sei mesi or sono la mia sposa.
Napoli però è soltanto l'ultima, e si spera non definitiva, tappa di un percorso, abbastanza illogico, tra Milano, Roma e la natia provincia prima come consulente IT poi come impiegato in un'azienda di import dalla Cina ed export in tutto il mondo, la mia ultima occupazione.
Cos'altro aggiungere? La cosa più a destra mai votata è il partito radicale, mi piace musica di vario genere, sono piuttosto scettico circa l'esistenza di Dio, sono figlio del cinismo della mia epoca e poco portato all'esibizione gratuita dei miei sentimenti.
Da ultimo mi sono rotto i coglioni di scrivere questa pagina.
Al prossimo post.

giovedì 14 aprile 2011

Inizio

Questo blog nasce come ideale continuazione di un vecchio diario, ormai defunto, con il quale mi dilettai nella scrittura tra gli anni 2002-2004 sul sito jumpy.it.
 Per i molti che non abbiano avuto la sorte di conoscerlo (cioè tutti gli eventuali lettori di queste righe iniziali), il blog in questione aveva esattamente nome "Cazzate per l'umanità" con sottotitolo "Il diario di un ragazzo ridicolo"; poichè sono passati ormai 7 anni dall'ultima pagina scritta (poi quel sito si autodistrusse per motivi ancora oggi sconosciuti ai più), avendo ormai quasi 33 anni ed una splendida moglie, non mi sembrava di gran gusto definirmi ancora un ragazzo. Dunque, l'ex nel sottotitolo di questo blog non va interpretato come un superamento da parte dello scrivente della condizione di essere ridicolo quanto come il frutto di una subentrata maturità, almeno dal punto di vista strettamente anagrafico.
Ma perchè ho deciso di riprendere a scrivere? Semplicemente perchè gli eventi della vita mi hanno reso improvvisamente disoccupato ergo ho fin troppo tempo libero a disposizione e ben poca voglia di deprimermi! 
D'altra parte è anche vero che in molti mi hanno detto nel passato di gradire il mio modo di scrivere...donde il tentativo patetico, che oggi inizio, di donare i miei pensieri in libertà all'umanità (che, ca va sans dire, è ignara di questo dono ma anche se non fosse ignara non saprebbe comunque cosa farsene...). 
Un mio vecchio professore, di recente scomparso, m'avvisò un tempo di diffidare di chi i libri se li pubblicava a spese proprie perchè ciò significava che non doveva esserci scritto granché di interessante in quei libri stessi, visto che nessuna casa editrice aveva voluto saperne di pubblicarli...Beh, se trascuriamo i costi indiretti (uso pc, elettricità...la connessione è a scrocco quindi non si conta), per le mie cazzate almeno spenderò molto poco.
Buona lettura!